sabato 12 settembre 2009

L'UOMO NUOVO

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Rachele piange con lo sguardo rivolto ad oriente. I salici la guardano, il tempo sfuma, la morte torna ad essere un sogno.
«È tutto finito?» domanda Abel che le siede accanto.
«No amore. Questo è l’inizio…»
Rachele ha gli occhi arrossati. Non riesce a smettere. Non geme, non singhiozza. Il suo è un pianto muto, percepibile solo dai rivoli che le scendono ai lati del volto. È un pianto ossequioso, l’esternazione del dolore di un animo modesto. Rachele ha perso tutto, meno che il suo amore. Per questo piange, ma non dispera.
«Li vedi gli angeli?»
«Che volano sulla città in fiamme? Si, li vedo. Che cosa fanno?»
«Si assicurano che non rimanga in piedi nulla.» Lei continua a guardare il cielo rischiarato dalle fiamme. Lui continua a guardare il suo volto. È bellissima, pensa. E quel pensiero lo consola. Anche lui ha perso tutto.
Sul promontorio dei salici il vento porta l’acre odore della carne bruciata. Il sentiero per le montagne diparte da lì. Due giorni di cammino fino al rifugio. Lassù gli oceani non arriveranno, si augura Abel.
«Hai mai immaginato che sarebbe successo, un giorno?»
«Molte volte. Ma non ci ho mai creduto davvero…»
«Non siamo più di duecento. Perché così pochi?»
Rachele distoglie gli occhi dall’inferno. Guarda il suo amore e poi dietro, dove la fila di pellegrini procede lentamente sul sentiero. Duecento, duecentoventi al massimo, su una città di oltre due milioni di abitanti. Erano i prescelti per l’avvento dell’uomo nuovo.
«È la ragione per cui è successo. Eravamo rimasti in pochi, sani… Uno su diecimila.»
Rachele è stata avvertita dai sogni, come tutti gli altri. Ma in lei il messaggio era più forte. Continua a riversarsi nella sua testa, un fascio di tiepida luminosità che scuote e consola. È stata lei a radunare i superstiti, a mostrare loro il cammino, a dare a tutti coraggio. Ma c’è ancora tanto da fare. È solo l’inizio…
«A cosa pensi?»
«A mia madre. Ai miei fratelli. Ai miei amici. Nessuno è scampato.»
«Credo che sia così per tutti. Io e te siamo gli unici a conoscerci. Che vuol dire?»
«Che qualcosa di nuovo sta nascendo.»
Rachele smette di piangere e si tocca il ventre. Nei suoi occhi dimora una nuova vita. Alza lo sguardo verso Abel e infine sorride.
«Credimi amore, è solo l’inizio…»

GM Willo 2008

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